In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un progressivo aumento delle malattie legate all'invecchiamento, dovuto anche all'incremento della vita media della popolazione. In realtà l'invecchiamento non è una malattia ma una condizione fisiologica caratterizzata dalle naturali modificazioni strutturali che l'organismo subisce e dal decadimento di molte attività normali.
L'oftalmologia, al pari di altre branche specialistiche, si deve confrontare con l'emergere di patologie legate all'invecchiamento, tra cui la degenerazione maculare senile. Quest'ultima, nei paesi industrializzati, è la causa più frequente di cecità negli anziani dopo i 65 anni. Dal momento che gli appartenenti a questa fascia di età costituiscono una fetta sempre più ampia della popolazione, anche il problema della degenerazione maculare senile va assumendo una connotazione sociale sempre più marcata. Le cause di questa malattia a tutt'oggi non sono note, anche se molti studi epidemiologici hanno individuato numerosi fattori di rischio tra i quali: l'età, l'esposizione a radiazioni luminose, l'alimentazione, il fumo, malattie sistemiche come l'ipertensione e le malattie cardiovascolari.
La conseguenza della patologia è il danno della regione maculare, quell'area altamente specializzata della retina che rende possibile la visione distinta e quella dei colori. A tutt'oggi, la degenerazione maculare non conosce terapia né medica né chirurgica, o meglio, gli attuali presidi medici e chirurgici hanno dato risultati poco soddisfacenti. "L'arma" più efficace è la prevenzione, eliminando i fattori di rischio, anche se questi sono noti solo in parte. Rientrano in questo programma l'integrazione della dieta con i carotenoidi di cui è ricca la macula, con Zinco, Selenio e Vitamina C, che esplicano un'azione antiossidante, e la protezione della macula con lenti protettive.
La laser-terapia si propone di "bruciare" i vasi maculari neoformati. Deve essere riservata a quei casi in cui i neovasi non siano troppo centrali per evitare che il trattamento stesso, distruggendo i fotorecettori, riduca ulteriormente l'acuità visiva.
Una possibile alternativa alla terapia laser è la terapia fotodinamica, ancora in fase di studio, che tuttavia promette risultati interessanti, in quanto distrugge selettivamente i vasi neoformati a livello della macula senza ulteriori danni alle altre strutture retiniche.