Negli ultimi anni, la chirurgia oculare ha fatto grandi passi. Il merito è del notevole progresso tecnologico che ha portato ad un miglioramento generalizzato della diagnostica strumentale. Oggi, è possibile attuare diagnosi sempre più precoci e trattamenti più efficaci, rispetto ad alcuni anni fa. All’enorme balzo in avanti della chirurgia dell’occhio contribuisce anche l’affinamento delle tecniche d’intervento, sempre più sofisticate. Ad avvantaggiarsi degli avanzamenti scientifici sono quasi tutte le patologie oculari, anche se la struttura che ne ha tratto particolari benefici è la retina.Va detto che i progressi della scienza medica, la migliore alimentazione rispetto al passato, la maggiore igiene, hanno portato all’allungamento della vita media, fenomeno che, inevitabilmente, ha generato un aumento delle patologie senili, con un sensibile incremento anche di quelle a carico dell’occhio. In merito ai trattamenti, questi sono sempre più efficaci e sofisticati, come la terapia laser fotodinamica utilizzata nella forma di degenerazione maculare cosiddetta “umida” dove il danno visivo è sempre grave, l’iniezione diretta di un farmaco all’interno dell’occhio, in prossimità della macula, l’asportazione del vitreo con o senza l’utilizzo di sistemi tamponati, sistemi che prendono il posto del vitreo.
La chirurgia dell’occhio negli ultimi due decenni è stata caratterizzata da una vera rivoluzione tecnologica che ha determinato un incremento eccezionale nella positivita’ dei risultati. Si effettua nel trattamento delle seguenti patologie:
Cataratta: la chirurgia ha lo scopo di rimuovere la “lente opaca” all’interno dell’occhio e di inserire al suo posto un cristallino artificiale per ristabilire la perduta chiarezza di visione (Facoemulsificazione con impianto di cristallino artificiale pieghevole).
Miopia: nei difetti lievi e medi, il trattamento consiste in una innovativa procedura che usa il laser ad eccimeri di quarta generazione per correggere in modo “personalizzato” il difetto rifrattivo, riducendo o eliminando anche eventuali imperfezioni naturalmente presenti nell’occhio. Nella miopia elevata il difetto viene corretto mediante inserimento di cristallino artificiale o di lenti fachiche intraoculari.L’impianto di lenti intraoculari è una tecnica chirurgica che consente di impiantare all’interno dell’occhio un cristallino artificiale addizionale per correggere difetti refrattivi elevati (miopie fino a oltre le 20 diottrie e ipermetropie superiori alle 6 diottrie). Le lenti intraoculari (IOL) fachiche si aggiungono infatti al cristallino naturale, senza sostituirlo (come avviene invece per la cataratta).
Sulla cornea viene effettuata una piccolissima incisione attraverso la quale la lente viene inserita all’interno dell’occhio.
Astigmatismo: attraverso procedure o laser è possibile eliminare o ridurre l’astigmatismo e migliorare il comfort visivo del paziente (Lasik e PRK).
Ipermetropia: il trattamento laser o chirurgico di questo difetto di vista può ridurre o eliminare la dipendenza dall’occhiale; esso comporta anche un miglioramento della visione da vicino (Lasik e PRK).
Glaucoma: la chirurgia si propone di ridurre la pressione oculare (aumentata nel glaucoma) con lo scopo di preservare la visione messa in pericolo dall’evolvere della malattia
Il LASER PER IL TRATTAMENTO DI DIVERSE PATOLOGIE DELL’OCCHIO
.Laser ad Eccimeri di quarta generazione utilizzati per il trattamento della miopia, di astigmatismo e di ipermetropia, essi sono dotati sia di eye tracker, il moderno sistema che consente al laser di seguire l’occhio se questo si muove durante il trattamento che del sistema di “Customized ablation” utilizzato per eseguire i trattamenti laser “personalizzati”, ossia eseguiti in base alla topografia corneale;
.Intralase per eseguire il taglio lamellare nella Lasik al posto del microcheratomo e per fare i trapianti lamellari della cornea e che rappresenta l’unico strumento disponibile in Europa, mentre 80 strutture chirurgiche americane lo hanno in dotazione;
.laser Yag: per la terapia delle opacità secondarie conseguenti ad intervento di cataratta; si usa anche per certe forme di glaucoma;
.laser Argon e laser a Diodi: per il trattamento delle diverse patologie retiniche e la terapia di alcune forme di glaucoma.
.Laser ad ERBIO
La presbiopia è un difetto della vista che porta al calo della capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini e che in genere compare fra i 40 e i 50 anni che si presenta più difficile da risolvere con la chirurgia rifrattiva che continua ad essere un'alternativa agli occhiali.
Una delle tecniche messe a punto negli ultimi anni prevede di "allargare" il bulbo oculare con dei piccoli tagli effettuati sulla sclera, la parte bianca dell'occhio, senza toccare quindi cornea e cristallino.
Secondo la teoria classica il muscolo ciliare, il muscoletto attaccato con delle fibre alla periferia del cristallino, la lente interna all'occhio, è contratto quando guardiamo da lontano in modo da mantenere piatta la lente.
Quando invece il muscolo si rilascia, il cristallino, grazie alla sua elasticità, tende ad aumentare la curvatura, consentendo così di mettere a fuoco gli oggetti vicini; la presbiopia sarebbe dunque dovuta ad un indurimento del cristallino che, perdendo la sua elasticità, perde anche la capacità di aumentare la curvatura.
Secondo la nuova teoria capovolge l'interpretazione del meccanismo che permette all'occhio di accomodare, cioè di mettere a fuoco gli oggetti vicini accadrebbe esattamente l'opposto: il muscolo si contrae per consentire l'accomodazione, aumentando la tensione della lente che si fa più sottile alla periferia, ma aumenta la curvatura al centro.
Da qui una diversa interpretazione della presbiopia che imputa il fenomeno al fatto che nel corso della vita il cristallino continua a crescere, aumentando ogni anno di 0,02 millimetri.
Secondo gli oculisti della Società Oftalmologica Italiana, con la crescita del cristallino si riduce lo spazio a disposizione del muscolo, di conseguenza le sue fibre sono lasse e, anche se si contraggono, non riescono a modificare la curvatura del cristallino.
Il principio su cui si basa la cosiddetta LaPR, Laser Presbiopia Reversal, che viene eseguita grazie
a un particolare laser, il laser a erbio, si fonda su un nuovo metodo per correggere la presbiopia e che si sostanzia nell’aumentare il diametro del bulbo, dello spazio fra cristallino e del muscolo ciliare, le fibre tornano ad essere in tensione e una piccola contrazione del muscolo riesce quindi a trasmettere la tensione alla periferia del cristallino.
.Laser ad Eccimeri
La gran parte della chirurgia refrattiva viene eseguita con il laser ad eccimeri usando due tecniche: la PRK e la LASIK.
La chirurgia refrattiva corneale con laser ad eccimeri agisce modificando la curvatura esterna della cornea in modo tale che la luce attraversandola vada a fuoco sulla retina: è come se la cornea fosse modellata come la lente a contatto ottimale per quel difetto di vista.
Diversi sono gli aspetti positivi di questa chirurgia: si ottengono ottimi risultati mediante un intervento di breve durata, soprattutto indolore e di rapido recupero visivo, e soprattutto l’operazione con il laser avviene all’esterno dell’occhio per cui si configura una tecnica non invasiva. Inoltre grazie alle modalità operatorie il recupero è generalmente molto rapido e poco disturbato da effetti collaterali; l’intervento è indolore, non richiede punti o punture o bendaggio e nella stragrande maggioranza dei casi fornisce ottimi risultati visivi; tutto ciò purché siano rispettate le regole di una corretta selezione del paziente, l’uso di macchine appropriate e che l’operatore sia di comprovata esperienza.
I limiti della chirurgia con il laser ad eccimeri sono determinati da alcuni fattori, soprattutto riguardanti la cornea: ad esempio lo spessore, la curvatura o la forma della cornea possono impedire l’esecuzione dell’intervento con laser ad eccimeri o limitare fortemente l’entità del difetto correggibile o dare un risultato visivo qualitativamente non ottimale; ci sono poi altre situazioni in cui l’operazione con il laser, lascerebbe disturbi tali da non soddisfare il paziente (aloni in pazienti per difetti oltre un certo valore soprattutto in caso di pupilla che si dilata molto alla sera, ecc.).
Inoltre l’intervento con il laser è poco consigliabile in caso di miopia o ipermetropie forti.
In questi casi quindi se si vuole correggere il difetto è necessario ricorrere ad un’altra procedura cioè all’impianto di un cristallino artificiale, ciò perché esso oltre a correggere importanti difetti può anche, a parità di alto difetto corretto, fornire una visione di miglior qualità.
In alcuni casi di miopia progressiva invece si può correggere il difetto con il cristallino e successivamente nel tempo intervenire con il laser per trattare difetti ulteriormente sopravvenuti.
Il Laser nella Terapia del Glaucoma
L’iridotomia yag laser, consiste nel praticare nell'iride un forellino che mette in comunicazione i
due comparti dell'occhio posti davanti e dietro l'iride.
Favorisce la circolazione dei fluidi oculari verso il filtro e previene la chiusura improvvisa dell'angolo di scarico.
Il laser yag viene utilizzato, in questo caso, per la sua capacità di creare microincisioni, allo scopo di praticare un foro nell'iride.
L'iridotomia si pratica nel glaucoma ad angolo chiuso, ed a scopo profilattico, nei pazienti a rischio di insorgenza di un attacco acuto: viene difatti praticata nel secondo occhio di chi ha subito un attacco acuto di glaucoma nel primo. In questi casi può servire ad evitare un intervento chirurgico.
La trabeculoplastica argon laser si propone di ottenere un migliore funzionamento del filtro di scarico dell'umore acqueo, allargandone i pori e riducendo così la pressione oculare.
Il bersaglio del trattamento è proprio il filtro posto all'angolo di scarico, situato fra l'iride e la cornea, che non funziona correttamente nei pazienti con glaucoma ad angolo aperto.
Questo filtro è detto "trabecolato", da cui deriva il nome di questa tecnica laser.
Nella maggior parte dei casi si ottiene una diminuzione della pressione oculare e dal momento che l'entità della riduzione dipende da numerosi fattori, non si può prevedere ne il risultato finale né se questo sarà sufficiente ad impedire ulteriori danni dovuti al glaucoma.
Talvolta la riduzione della pressione, grazie all'utilizzo del laser, è solo temporanea. Tuttavia nei casi trattati con successo questa tecnica consente di rimandare per molto tempo l'intervento chirurgico.
Allo stesso modo la tecnica chirurgica può consentire la riduzione di terapie farmacologiche, anche se nella maggioranza dei pazienti è necessario l'uso continuato di colliri antiglaucoma.
Il laser si rende necessario quale "manovra aggiuntiva" nella gestione di una malattia "cronica",
che dura tutta la vita.
Per questo motivo, anche dopo aver ottenuto una cospicua riduzione della pressione con il trattamento laser, è indispensabile continuare a sottoporsi a tutti i controlli prestabiliti.