OCULARE
Il sito dedicato all'occhio, alle sue malattie ed alla sua cura
01 - camera posteriore
02 - ora serrata
03 - muscolo ciliare
04 - zonale ciliare
05 - canale di Schlemm
06 - pupilla
07 - camera anteriore
08 - cornea
09 - iride
10 - capsula del cristallino

11 - nucleo del cristallino
12 - processi ciliari
13 - congiuntiva
14 - muscolo obliquo infer.
15 - muscolo retto inferiore
16 - muscolo retto mediale
17 - vasi retinici
18 - disco ottico
19 - dura madre
20 - arterie centrali retiniche
21 - vene centrali retiniche
22 - nervo ottico
23 - vene vorticose
24 - fascia bulbare
25 - macula
26 - fovea
27 - sclera
28 - corioide
29 - muscolo retto superiore
30 - retina



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• Chirurgia oculare

• Degenerazione maculare oculare

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• Edema oculare retinico

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• Protesi Oculare

Dopo la perdita di un occhio, si vede bidimensionale.
Si perde cioè la percezione della profondità, che è la capacità di valutare la grandezza e la distanza di oggetti.
All' inizio questo può portare a problemi, ma dopo breve tempo il cervello colma questa deficienza e aiuta a vedere di nuovo tridimensionale.
È molto di aiuto muovere tutta la testa o tutto il corpo a destra e sinistra per osservare cose da differenti angoli visivi, si riottiene così la percezione di profondità.
È però necessario un pò di tempo e pazienza, perchè all' inizio può essere frustrante se si prova ad afferrare qualcosa e invece ci si è solo vicino.
In questo caso può essere utile usare qualche trucco, come toccare per esempio il margine del bicchiere con la bottiglia mentre si versa.
Se un occhio viene asportato, lo spazio restante può essere riempito di nuovo.
I cosiddetti impianti protesici o protesi oculari svolgono questo compito.
La protesi esiste in differenti materiali e grandezze.
Quale sia il più adatto per il paziente, lo decide il medico.
La protesi serve solo come sostituzione del bulbo, che tolto attraverso la enucleazione, ha lasciato un certo spazio vuoto.
L'occhio artificiale viene adattato sull' impianto come fosse una lente a contatto su un occhio normale e l' attività dell' occhio e delle palpebre fa sì che l' occhio artificiale si muova.
Le protesi oculari si suddividono in modo approssimativo in due categorie di esecuzione: nella " doppia superficie" e " superficie semplice".
La doppia superficie è più spessa e più larga della superficie semplice ed è usata perciò per cavità oculari più grandi o più profonde. Se la cavità oculare è invece atrofizzata, sarà usata probabilmente una forma a superficie semplice.
Se il bulbo oculare esistesse ancora, ma senza funzione visiva, si apporta allora una protesi molto sottile, il cosiddetto " guscio sclerale"
La modellatura di tutte le protesi oculari sono sempre differenti una dall' altra, perchè ognuna è elaborata individualmente su
Sulla scelta dei materiali usati, si sono evidenziati alcuni vantaggi essenziali del vetro speciale (Cryolith) in confronto alla resina (PMMA).
Ciò è stato provato da esami scientifici e dal fatto che molti portatori di protesi preferiscono già da molti anni protesi in vetro.
Questi vantaggi sono: lucentezza e aspetto naturale
• una superficie molto liscia, dura e resistente, con le sue particolari caratteristiche
• una superficie, che è per la sua tecnica di lavorazione, completamente libera da imperfezioni
• una buona lubrificazione della superficie attraverso il liquido lacrimale, che rende così inutile l' uso di lubrificanti medicinali
• una facile pulitura
• un'alta sopportabilità.