OCULARE
Il sito dedicato all'occhio, alle sue malattie ed alla sua cura
01 - camera posteriore
02 - ora serrata
03 - muscolo ciliare
04 - zonale ciliare
05 - canale di Schlemm
06 - pupilla
07 - camera anteriore
08 - cornea
09 - iride
10 - capsula del cristallino

11 - nucleo del cristallino
12 - processi ciliari
13 - congiuntiva
14 - muscolo obliquo infer.
15 - muscolo retto inferiore
16 - muscolo retto mediale
17 - vasi retinici
18 - disco ottico
19 - dura madre
20 - arterie centrali retiniche
21 - vene centrali retiniche
22 - nervo ottico
23 - vene vorticose
24 - fascia bulbare
25 - macula
26 - fovea
27 - sclera
28 - corioide
29 - muscolo retto superiore
30 - retina



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• Toxoplasmosi Oculare

Toxoplasma gondii è un protozoo ubiquitario parassita degli uccelli e dei mammiferi. Questo parassita obbligato intracellulare invade il citoplasma di ogni cellula nucleata e si moltiplica asessualmente all'interno di esso.
L'ingestione di oocisti dalle feci di gatto è la più comune modalità di infezione orale negli USA. L'infezione può anche verificarsi mangiando carne cruda o poco cotta contenente cisti tissutali, generalmente di agnello, maiale o manzo. La toxoplasmosi può essere trasmessa per via transplacentare se la madre è infetta o se l'immunosoppressione riattiva una precedente infezione durante la gravidanza. La trasmissione può anche verificarsi tramite trasfusione di sangue intero o globuli bianchi o tramite trapianto d'organo da donatore sieropositivo. La riattivazione si verifica principalmente nei pazienti immunosoppressi o in persone altrimenti sane con infezione congenita della retina.
Sintomi e segni
L'infezione è di solito asintomatica, ma può causare una moderata linfoadenopatia cervicale o ascellare. Le infezioni sintomatiche possono presentarsi in diversi modi. La toxoplasmosi acuta può mimare una mononucleosi acuta con linfoadenopatia, febbre, malessere, mialgie, epatosplenomegalia e faringite. La sindrome può persistere per settimane o mesi ma è quasi sempre autolimitatantesi. Sono stati descritti una forma grave disseminata caratterizzata da polmonite, miocardite, meningoencefalite, polimiosite, rash maculopapuloso diffuso, febbre elevata, brividi e prostrazione. È poco comune una malattia acuta fulminante.
La maggior parte delle toxoplasmosi oculari deriva da un'infezione congenita in seguito riattivatasi (spesso nel secondo e terzo decennio) di vita. Si possono avere retinite focale necrotizzante e infiammazione necrotizzante secondaria della coroide. Le recidive di corioretinite sono comuni e possono portare a dolore oculare, visione offuscata e a volte a cecità.
Questa condizione colpisce i tessuti più profondi dell'occhio: vitreo, retina, coroide, e nervo ottico. La toxoplasmosi è una delle forma più comuni di uveite posteriore, causata da un parassita. Generalmente si contrae dall' ingestione di carni infette non cotte o dal contatto di materiale fecale di gatti infetti. I sintomi sono simili a quelli dell'influenza ma l'organismo può penetrare nell'occhio e provocare l'infezione intraoculare. Si manifesta con un rigonfiamento retinico bianco-giallastro e con un annebbiamento della visione. Un efficiente sistema immunitario spesso è in grado di controllare l'infezione intraoculare. La terapia va instaurata urgentemente per evitare o ridurre gravi compromissioni visive. Si utilizzano antibiotici e nei casi più gravi corticosteroidi, sempre sotto stretto monitoraggio per l'insorgere di eventuali effetti collaterali.
La diagnosi si pone su base sierologica. Anticorpi specifici di tipo IgM compaiono durante le prime 2 settimane di malattia, con un picco massimo entro 4-8 sett. e quindi divengono irrilevabili entro vari mesi. Gli anticorpi IgG compaiono più lentamente, raggiungono il massimo in 1-2 mesi e possono rimanere elevati e stabili per mesi o anni. Anticorpi IgM specifici oppure un aumento di 4 volte in uno dei test per le IgG indica abitualmente la malattia acuta, che va anche sospettata se i titoli dei test per IgG-AFI o con colorante superano il titolo di 1:1000 in presenza di linfoadenopatia in una donna in gravidanza o di encefalite in un soggetto immunocompromesso. L'infezione pregressa, che conferisce resistenza alla reinfezione, fornisce tipicamente risposte positive per IgG e negative per IgM. La ricerca di anticorpi IgM specifici nella malattia neonatale suggerisce l'infezione congenita (le IgG materne attraversano la placenta ma non le IgM). Sono di solito presenti bassi titoli di anticorpi IgG, anche se non sono rintracciati nella corioretinite attiva anticorpi specifici IgM.
Terapia
La maggior parte dei pazienti immunocompetenti non necessita di terapia specifica a meno che non siano presenti malattie viscerali o non persistano gravi sintomi. Una terapia specifica è tuttavia indicata per la toxoplasmosi acuta del neonato, la donna in gravidanza e i pazienti immunosoppressi.